Marco Ottoni – Milano

Avevamo atteso tanto la gravidanza di Emanuela. L’avevamo ottenuta e portata avanti con impegno e risorse importanti.Controlli, visite, consulti, eco, tutto e di più. 

Tutti gli esami sono perfetti e mio figlio sarà sano. Sognavamo già nostro figlio grande, una gioia immensa.


A metà agosto ci aspetta il nostro evento. Al 4 di Agosto Emanuela entra in travaglio. Ci aspettiamo solo il meglio. Però dopo due giorni di dolori e attese, trascorsi con grandi rassicurazioni sull’andamento accade un “imprevisto”.
Ad un cambio di turno, mentre attendo mia moglie da un normale monitoraggio sento un gran imprecare da parte del nuovo medico. Scatta l’emergenza per “grave sofferenza fetale”.
Mia moglie e mio figlio sono subito trasferiti in terapia intensiva neonatale. 8 ore dopo ho potuto sapere qualcosa.

Mio figlio è nato ma non è andato tutto liscio come doveva. “C’è qualche problema”.


Le mie gambe cedono, i nostri sogni si infrangono.
Dopo cinque anni sappiamo che c’è stata troppa sofferenza e che bastava fare un taglio cesareo poche ore prima (forse anche minuti prima) ed i nostri sogni si sarebbero realizzati giorno dopo giorno. Non è andato tutto liscio.
Il personale in agosto distratto dalle ferie, un nuovo medico, un cambio turno. Non è andato tutto liscio ma mio figlio doveva nascere sano e ora, dopo aver metabolizzato un grande dolore, ci aspetta un impegno considerevole di assistenza.

Per questo abbiamo voluto ottenere giustizia con Tribunale Del Danneggiato, per garantire i giusti diritti a mio figlio.


È stato un percorso lungo e di sofferenza che il Tribunale Del Danneggiato ha cercato in ogni modo di alleviare, con la loro presenza costante e di supporto sino alla nostra piccola ma importantissima vittoria.
Ora mio figlio ha una tutela efficace per il suo futuro.

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